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Contributo voucher digitalizzazione per imprese e professionisti

Pmi e professionisti organizzati in forma di impresa hanno la possibilità di beneficiare di un voucher fino a 10mila euro a copertura del 50% dell’investimento per spese in digitalizzazione. Le risorse messe in campo dal MiSE, in tutto 100 milioni, sono state ripartite su base regionale.

Nella suddivisione degli incentivi saranno premiate le micro, piccole e medie imprese in possesso del rating di legalità: a queste sarà destinata una riserva speciale del 5% dei fondi disponibili.

Quali sono gli investimenti agevolabili?

Il voucher per la digitalizzazione è fruibile per l’acquisizione di software, hardware e servizi specialistici finalizzati a:
– migliorare l’efficienza aziendale;
– modernizzare l’organizzazione del lavoro, mediante l’utilizzo di strumenti tecnologici e forme di flessibilità del lavoro, tra cui il telelavoro;
– sviluppare soluzioni di e-commerce;
– fruire della connettività a banda larga e ultralarga;
– collegarsi alla rete internet mediante la tecnologia satellitare;
– realizzare interventi di formazione qualificata del personale nel campo dell’Information and communication technology.
Con particolare riferimento alle spese per la formazione, il Mise ha chiarito che le spese relative a tale ambito sono ammissibili solo se attinenti ai fabbisogni formativi strettamente correlati ai primi quattro ambiti di attività, cioè l’efficienza aziendale, l’organizzazione del lavoro, e-commerce, connessione a banda larga e ultralarga.

Come è possibile accedere al contributo?

Bisognerà accedere ad  una piattaforma online dedicata sul sito del Mise accessibile dal 15 gennaio 2018: le domande potranno essere compilate per essere inviate a partire dal 30 gennaio (ore 10) e fino al 9 febbraio prossimo (ore 17). Per compilare la domanda è richiesto il possesso della carta nazionale dei servizi, ovvero un dispositivo che può essere richiesto in Camera di commercio dal titolare dell’impresa e che non va confusa con la semplice firma digitale. Necessaria anche una casella di posta elettronica certificata.

Beneficeranno del contributo solo coloro che faranno domanda per primi?

No, in quanto saranno considerate tutte le imprese ammissibili che abbiano presentato la domanda nei termini, indipendentemente dall’ordine di arrivo delle richieste. Pertanto tutte le domande presentate dalle imprese nei termini stabiliti saranno considerate ai fini del finanziamento, dopo 30 giorni dalla chiusura , infatti, il Mise adotterà un provvedimento cumulativo di prenotazione dell’incentivo, su base regionale, dove evidenzierà per ogni domanda l’importo dell’agevolazione prenotata. Qualora la richiesta fosse superiore all’ammontare delle risorse disponibili, non ci saranno esclusioni, ma solo un riparto delle risorse in proporzione al fabbisogno derivante dalla concessione del contributo da assegnare a ciascuna impresa beneficiaria.

Chi può fare domanda?

Come detto, il contributo è rivoltoi sia alle imprese che agli studi professionali, qualora questi svolgano la propria attività in forma di impresa; si tratta delle società tra professionisti che siano già iscritte, alla data di presentazione della domanda, al Registro delle imprese. Si ricorda che possono costituire una Stp i soli professionisti appartenenti alle professioni protette, ossia, quelle che per essere esercitate hanno l’obbligo di iscrizione a collegi, ordini e albi specifici. Si tratta, ad esempio, di medici, ingegneri, avvocati e commercialisti.

Quando e come vanno effettuati gli investimenti?

È importante rispettare regole precise per l’effettuazione degli acquisti: la data del primo titolo di spesa deve essere successivo rispetto alla prenotazione del voucher e l’investimento complessivo deve essere ultimato non oltre sei mesi dalla data di pubblicazione del provvedimento cumulativo di prenotazione del voucher da parte del ministero.
I pagamenti dovranno essere tracciabili e gestiti attraverso un conto corrente dedicato: ciascun acquisto dovrà essere saldato singolarmente con indicazione nella causale «bene acquistato ai sensi del decreto Mise 23 settembre 2014».

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