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Investimenti aziendali in tecnologia: set di incentivi cumulabili

La legge di Bilancio 2017 ha incrementato le agevolazioni per le aziende che effettuano investimenti in tecnologia e beni rientranti nel programma Industria 4.0, ovvero quelli finalizzati all’innovazione tecnologica della produzione. A ciò si aggiungono gli incentivi della Sabatini-ter e quelli collegati all’aumento della spesa per il credito di imposta ricerca e sviluppo.

La somma di questi benefici  – trattandosi di agevolazioni cumulabili l’una con l’altra – fa si che gli investimenti per le aziende possano diventare ‘a costo zero’. Facciamo un esempio:  l’acquisto di un bene materiale “iperammortizzabile” (macchinario destinato alla trasformazione tecnologica e digitale delle imprese) a cui è connesso a sua volta un bene immateriale “superammortizzabile” (ad esempio, una applicazione software che lo governa) acquisito tramite l’erogazione di contributi in conto interessi per i quali si fruisce della Sabatini-ter e utilizzato intra muros per le attività di ricerca e sviluppo in relazione alle quali spetta il credito d’imposta.

Le quattro agevolazioni sono cumulabili, salva la necessità di rispettare il limite che impone di calcolare il costo dei beni ammortizzabili al netto dei contributi in conto interessi.  Vediamo un po’ nel dettaglio ogni singola misura:

IPERAMMORTAMENTO: si recupera al 250% il costo fiscalmente ammortizzabile per l’investimento in beni materiali strumentali (vedasi tabella A allegata alla legge 232/2016) funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale delle imprese, tra questi vi sono i beni controllati da sistemi computerizzati e i dispositivi per interazione uomo/macchina.  Pertanto, la maggiorazione sulle quote di ammortamento (e sui canoni di locazione finanziaria) risulta essere del 150%.

SUPERAMMORTAMENTO: è stato prorogato l’aumento del 40% delle quote di ammortamento e dei canoni di locazione di beni strumentali introdotto dalla Legge di Stabilità per il 2016 a fronte di investimenti in beni materiali strumentali nuovi, nonché per quelli in veicoli utilizzati esclusivamente come beni strumentali nell’attività dell’impresa. La Legge di Bilancio 2017, rispetto alla versione precedente, ha escluso dal superammortamento i veicoli e gli altri mezzi di trasporto a uso promiscuo. La maggiorazione del 40% riguarda solo i beni materiali e, di conseguenza, non può spettare per i beni immateriali.

Tuttavia, anche il software (applicativi software, system integration, piattaforme e applicazioni) di cui alla tabella B alla legge 232/2016 –  che governa i beni  oggetto di iperammortamento  -, può anch’esso essere ammortizzato al 140% con il superammortamento. Se ne ricava che l’iper ed il superammortamento per i beni immateriali sono abbinabili tra loro solo se questi ultimi sono connessi a beni materiali ad alto contenuto tecnologico.

SPESE DI RICERCA E SVILUPPO: la legge 232/2016 all’articolo 1, commi 15-16, è intervenuta anche sul credito di imposta per le attività di ricerca e sviluppo di cui all’articolo 3 del Dl 145/2013. A partire dal 1° gennaio 2017 vengono ampliati:

  • l’ambito temporale dell’agevolazione (estesa fino al 2020);
  • la misura del credito concesso, che passa al 50% di tutte le spese incrementali ammissibili;
  • l’importo massimo annuale del beneficio (da 5 a 20 milioni per ciascun beneficiario);
  • l’ambito delle spese agevolabili per il personale, che dev’essere “altamente qualificato” e “impiegato nelle attività di ricerca e sviluppo”, senza che sia indispensabile un dottorato di ricerca o una laurea magistrale in ambito tecnico o scientifico.

SABATINI-TER: su un fronte non fiscale ad arricchire il carnet di agevolazioni di cui godono le imprese c’è la Sabatini-ter per la concessione di finanziamenti in conto interessi. La manovra di bilancio ha, infatti, prorogato il termine ultimo per la concessione dei finanziamenti alle imprese fino al 31 dicembre 2018, introducendo, contemporaneamente, un’importante novità con riferimento all’ambito oggettivo di applicazione dell’incentivo che viene esteso agli investimenti in tecnologie.  Il contributo riconosciuto è pari all’interesse calcolato, in via convenzionale, al tasso del 2,75% su un finanziamento di cinque anni e d’importo equivalente a quello concesso da una banca o da un intermediario finanziario aderente alla convenzione con la Cassa depositi e prestiti. L’importo dell’investimento non può essere inferiore a 20mila euro e non superiore a 2 milioni. Vediamone le caratteristiche.

Soggetti beneficiari Micro, piccole e medie imprese. Non possono beneficiare delle agevolazioni le imprese operanti nei settori delle attività finanziarie e assicurative (sezione K della classificazione delle attività economiche Ateco 2007).
Tipologia di aiuto
  • Contributo a copertura degli interessi da corrispondere a fronte di finanziamenti (anche in forma di leasing finanziario) concessi dalle banche e intermediari finanziari aderenti alla convenzione Cdp-Abi-Mise. I finanziamenti devono essere accordati entro il 31 dicembre 2018.
    Il contributo è pari all’ammontare degli interessi calcolati al tasso del 2,75% su un prestito con piano convenzionale di ammortamento a rate semestrali costanti e della durata di 5 anni, di importo corrispondente al finanziamento concesso. La percentuale è aumentata del 30% per le imprese che accedono alla riserva per gli investimenti in tecnologia.
  • Possibilità di accesso, con priorità, al Fondo di garanzia per le Pmi con copertura fino all’80%.
Importo investimenti agevolabili Importo non inferiore a 20.000 euro e non superiore a 2 milioni di euro, anche se frazionato in più iniziative di acquisto, per ciascuna impresa beneficiaria.
Investimenti agevolabili
  • Spese per l’acquisto o l’acquisizione in leasing di macchinari, impianti, beni strumentali di impresa e attrezzature nuovi di fabbrica ad uso produttivo, nonché investimenti in hardware, in software ed in tecnologie digitali, classificabili nell’attivo dello stato patrimoniale alle voci B.II.2, B.II.3 e B.II.4 dell’articolo 2424 del Cc.
  • Spese per investimenti in tecnologie (quali big datacloud computing, banda ultralarga, cybersecurity, robotica avanzata e meccatronica, realtà aumentata, manifattura 4D, Radio frequency identification, sistemi di tracciamento e pesatura dei rifiuti).

Se si usufruisce anche della Sabatini-ter il costo dei beni su cui calcolare iper e superammortamento va assunto al netto degli interessi agevolati, con l’eccezione di quelli non rilevanti ai fini delle imposte sui redditi (circolare 23/E/2016);

Infine, ad arricchire il piatto e rendere ancora più favorevoli gli investimenti tecnologici per le aziende, vi sono anche:

  • gli incentivi alla patrimonializzazione delle imprese (investimenti in startup e Pmi innovative, incentivo Ace);
  • il patent box: tassazione agevolata dei redditi da sfruttamento, diretto e indiretto, di beni immateriali.

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